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GRASSELLO DI CALCE CANDOR
SVELIAMO IL SEGRETO DELLA SUA UNICITÀ

Il  Candor è uno esclusivo tipo di grassello raffinato, di bianchezza assoluta. Ottenuto da cottura dolce di calcari puri, dove solo le zolle più bianche, scelte manualmente da operatori esperti, sono idratate e trasferite in vasche di stagionatura.
Perché questo Grassello è differente? Cosa lo rende speciale?

La cottura del calcare

Il grassello CANDOR® è ottenuto dallo spegnimento in eccesso d’acqua di calce in zolle prodotte per cottura dolce (900°c circa) di calcari puri ( CaO≥98%) frantumati e vagliati in grosse pezzature 150/350mm ca. in forni continui a tino verticale, a tiraggio naturale ed a fiamma indiretta.
Il combustibile, costituito da residui di legno non trattato sminuzzati, brucia in 4 focolari laterali, al di sopra di una griglia da cui, per caduta si separano le ceneri incombuste. Ciascun focolare comunica con l’interno del tino a mezzo di una apposita apertura (altarini), attraverso cui l’aria calda di combustione, depurata dalle ceneri, viene aspirata in modo completamente naturale (effetto camino) diffondendosi tra i vuoti del pietrame, riscaldandolo gradatamente fino alle temperature di calcinazione di 900/1000°C (cottura dolce) senza che questo venga in alcun modo sporcato (assenza di ceneri) ed inquinato (il legno non trattato brucia senza sviluppare anidride solforosa).

Le condizioni sopra descritte garantiscono una calce “grassa” di qualità, eccezionalmente bianca e pura, caratterizzata da una struttura della materia costituita da singoli cristalli di ossido di calcio (microcristalli) quindi da elevati valori della porosità, della superficie specifica, nonché della reattività, influenzando positivamente la sua capacità di ritenzione dell’acqua di idratazione e, quindi, la sua resa in grassello (circa 2,5 lt./Kg.di calce in zolle spenta, assorbendo circa 2,4 litri di acqua).

Nei moderni forni a ventilazione forzata, invece, anche se alimentati a legna (segatura o polverino) la calce si ottiene sempre per cottura media (circa 1150°C) o anche forte (circa 1300°C) di pietrame di piccola pezzatura che, venendo a contatto con la fiamma diretta meccanicamente aspirata nell’interno della sua massa, si arroventa bruscamente, tendendo a sinterizzarsi, ossia ad essere costituita non più da singoli cristalli di ossido di calcio ma da aggregati compatti degli stessi, tanto più grossolani quanto più spinta è la cottura, determinando una diminuzione della porosità, della superficie specifica e della reattività, il che vuol dire minore capacità di idratazione e, quindi, minore resa in grassello (calci “magre”:resa tra 1,4/1,8 lt/Kg. di CaO spenta,assorbendo da 1,0 a 1,7 litri di acqua).

Il contatto diretto del materiale con la fiamma, inoltre, spesso ne compromette la bianchezza e la purezza, non essendo possibile evitare che su di esso si depositino i residui incombusti (ceneri) che, invece, nei nostri forni restano nelle camere di combustione esterne.

La stagionatura del Grassello

Alla fase di spegnimento della calce, che avviene in vasche sotto condizioni controllate, segue un periodo di invecchiamento che può variare da pochi mesi fino ad alcuni anni in funzione della specifica destinazione d’uso del prodotto.

Il processo di maturazione è, infatti, fondamentale per la produzione di un grassello di qualità, infatti grazie al progressivo incremento dell’area superficiale delle particelle di idrossido di calcio, il materiale assume maggiore plasticità, capacità di ritenzione di acqua e, dunque, facilità di applicazione in fase di lavorazione. Solo disponendo di una elevata capacità in vasconi è possibile far stagionare il grassello grazie alla quale è possibile effettuare la rotazione necessaria per assicurare una adeguata stagionatura (min 3 mesi), per arrivare ai grasselli “invecchiati” anche oltre 48 mesi, per i quali si raggiungono i massimi livelli di plasticità e lavorabilità degli impasti da esso ottenuto, come ben sapevano i maestri dell’antica arte del costruire.

Analisi qualitativa

Un alto contenuto in calcio determina una maggiore reattività in fase di carbonatazione, maggiore bianchezza, ed una maggiore durabilità delle malte composte.
Ma è sufficiente un elevato contenuto in calcio per confezionare una buona malta a calce? No. Le calci idrate in polvere potrebbero anche essere pure, il che non è sempre verificato in commercio, ma non si distinguono per plasticità e lavorabilità. Allo stesso modo, sul mercato sono presenti grasselli di calce di buona plasticità, ma non altrettanto apprezzabili in quanto a purezza. A dispetto delle norme europee, la letteratura scientifica specializzata offre una cospicua quantità di ricerche e dati che consentono di valutare la differenza tra i grasselli di calce di qualità diverse.

Rispetto all’invecchiamento, tutti gli studi confermano l’influenza della maturazione del grassello di calce sulla qualità finale del prodotto che, in virtù di importanti trasformazioni morfologiche a carico dei cristalli di idrossido di calcio, acquista con il tempo doti di plasticità e lavorabilità uniche. Attualmente manca una procedura standard di valutazione dei prodotti in commercio qualificati come ‘grassello di calce’ che sappia differenziare i prodotti e certificare il grado di invecchiamento.

Infine, il colore, in particolare il valore di luminosità, di una calce è direttamente legato al contenuto di impurità presenti nel materiale di partenza. Esso rappresenta uno dei parametri che maggiormente influenza la scelta di un prodotto commerciale rispetto ad altri, soprattutto per impieghi inerenti alla realizzazione di finiture e decorazioni pittoriche.

Le proprietà uniche del Grassello

# LAVORABILITÀ: elevata plasticità – elevata viscosità – facilità di applicazione

# PUREZZA: Ottenuto da calcari puri – Alto contenuto in calcio 98%

# AREA SUPERFICIALE: Maggiore ritenzione d’acqua – Carbonatazione rapida e profonda

# ECOLOGIA: Elevata traspirabilità – Regolatore di umidità – Salubrità degli ambienti

# DURABILITÀ: Alta deformabilità relativa – Riparazione autogena delle fessure 

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