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IL RIAD
LA CASA DEL TADELAKT

Il Tadelakt, l’intonaco impermeabile a base di calce di Marrakech, è un’antica tecnica millenaria che oggi sta vivendo una riscoperta come finitura di pregio in tutto il mondo.

La tecnica del Tadelakt è stata tramandata oralmente, senza mai essere scritta, dai maalem, letteralmente «coloro che sanno» o «coloro che possiedono abilità»: tale titolo è conferito nel Maghreb ai maestri d’arte e di mestieri artigiani. Inizialmente utilizzato dai berberi per lo stoccaggio dell’acqua potabile, è stato poi utilizzato per le sue proprietà idrorepellenti nei bagni privati ​​e negli hammam pubblici, per scopi decorativi sulle facciate di palazzi e riad.

Scopriamo dunque insieme i Riad, protagonosti dell’architettura marocchina e casa del Tadelakt.

Il termine riad o ryad deriva dalla parola araba rawd che significa giardino. Il riad è un’architettura tradizionale del Marocco: è composta da un’insieme di stanze, o strutture a più piani, divise da giardini interni o cortili, in alcuni casi con fontane decorative. I riad iniziarono ad avere la forma attuale sotto la dinastia degli Almoravidi e in origine si trovavano solo nelle Medina (città vecchie, centri storici).

L’edificio, generalmente, si sviluppa su più piani attorno a un cortile o giardino centrale: la caratteristica principale è quella di essere completamente chiuso all’interno. A differenza di altri edifici che hanno aperture rivolte verso l’esterno, le finestre dei Riad sono sempre rivolte verso il cortile interno e il giardino, con pareti ad alta resistenza e con prese d’aria minime, non solo per garantire la privacy della famiglia, ma principalmente per proteggere dal calore e dal rumore della strada.

L’orientamento verso l’interno e l’assenza di grandi finestre esterne evidenziano ancora di più il patio naturalmente fresco e climatizzato e ispirato alle oasi, al giardino islamico e al giardino persiano (da qui il nome del riad che ne disegna l’etimologia). Di solito è piantato con alberi, piante ornamentali, stagni rinfrescanti e fontane: nella maggior parte dei casi è contraddistinto da quattro diversi riquadri di piante e alberi, spesso aranci o limoni, che circondano la fontana posta al centro, in marmo, ed è solitamente decorato con sistemi tradizionali quali figure geometriche, arabeschi e mosaici. Su di esso si apono i salotti e la sala da pranzo così da consentire agli abitanti di godere della sua freschezza.

I riad sono noti anche per la loro struttura a soffitto aperto che può essere chiusa da una tela o baldacchino retrattile, a seconda della stagione, del livello di luce, del calore, del tempo ecc. Il tetto è piatto e generalmente occupato da una enorme terrazza con vista panoramica sulla Medina.

Sono decorati in modo tradizionale e armonioso, con elementi antichi di architettura islamica, architettura moresca, artigianato marocchino, arte islamica. Le pareti, tipicamente in mattoni, sono solitamente rivestite con il tradizionale Tadelakt e Zellige, piastrelle in ceramica che compongono complessi disegni geometrici. Possono anche essere decorate con legno intagliato e, spesso, gli artigiani marocchini usano come decorazioni sui muri forme geometriche o citazioni del Corano in calligrafia islamica.

Anche se lo stile dei riad nel corso degli anni si è orientato verso un gusto più moderno e semplice, la struttura complessiva rimane inalterata nelle costruzioni odierne.

Intorno agli anni ’70-’80 del Novecento, a causa dello spostamento della popolazione dalle medine verso i quartieri moderni, molti ryad rischiarono l’abbandono; dal 1990 iniziò però una politica di tutela per ragioni culturali e turistiche e molte delle vecchie strutture sono oggi riconvertite in alberghi e ristoranti. L’interesse turistico ha portato nuove sfide alle comunità locali, ma questi investimenti hanno consentito il restauro di migliaia di Riad in tutto il Marocco, che ha determinato il riconscimento di alcune Medine, tra cui quella di Fez, Marrakech e Essaouira, come patrimonio protetto dall’UNESCO.

Grazie a quest’operazione di recupero, dalla fine del secolo scorso stiamo assistendo a una riscoperta dell’uso del Tadelak, che sta trovando favore oltre il suo nativo Nord Africa.

Il Tadelakt è protagonista nei Riad e non viene utilizzato solo sulle pareti: può essere usato per creare pavimenti, mensole, lavelli, lavabi e sedili, tutti totalmente impermeabili. Se in questo contesto il suo utilizzo è prevalentemente estetico, in origine aveva delle finalità pratiche; i berberi lo usavano per impermeabilizzare le cisterne per la conservazione dell’acqua e non a caso. Il Tadelakt infatti non è solo impermeabile, ma anche molto igienico. Essendo a base di calce, è antibatterico, antimicotico e antimicrobico  quindi per l’uso in aree soggette a bagnarsi.

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