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SGRAFFITO:
L’ARTE INCISA SULLA CALCE

Hanno i pittori un’altra specie di pittura, ch’è disegno e pittura insieme, e questo si domanda sgraffito e non serve ad altro che per ornamenti di facciate di case e palazzi, che più brevemente si conducono con questa spezie e reggono alle acque sicuramente. Perché tutti i lineamenti, invece di essere disegnati con carbone o con altra materia simile, sono tratteggiati con un ferro dalla mano del pittore.
Il che si fa in questa maniera: pigliano la calcina mescolata con la rena ordinariamente, e con la paglia abbruciata la tingono di uno scuro che venga in mezzo colore che trae in argentino, e verso lo scuro un poco più che tinta di mezzo, e con questo intonicano la facciata. E fatto ciò e pulita col bianco della calce di travertino, la imbiancano tutta, et imbiancata ci spolverano su i cartoni, o vero disegnano quel che ci vogliono fare. E di poi agravando col ferro, vanno dintornado e tratteggiando la calce, la quale essendo sotto di corpo nero, mostra tutti i graffi del ferro come segni di disegno… E questo è il lavoro, che per essere del ferro graffiato, l’hanno chiamato i pittori sgraffito.

 Giorgio Vasari ne Le vite de’ più eccellenti architetti, pittori et scultori italiani

UN PO’ SI STORIA

Lo Sgraffito è un tipo di decorazione parietale nota fin dall’epoca classica, poi ripresa e sviluppata dai maestri del Rinascimento italiano.

La tecnica nel corso del XVI secolo fu portata in Germania, Engadina e in Transilvania e adottata con entusiasmo dagli artigiani locali. A inizio Novecento, in Catalogna, lo Sgraffito fu adottato dagli architetti neoclassici del Noucentisme e divenne una pratica ricorrente nella decorazione delle facciate.

La moda dei lavori grafici sulle facciate ebbe un ruolo importante anche nei contesti del movimento inglese Arts and Crafts, della Secessione viennese e, soprattutto, dell’Art Nouveau belga e francese. Poi in Italia, dove trovò nuove soluzioni estetiche nel periodo del Liberty.

TECNICA

Lo Sgraffito, o Graffito, è una tecnica decorativa di “graffiatura” che si esegue direttamente in facciata, sfruttando il breve lasso di tempo in cui l’intonaco è ancora fresco. Questa metodologia, che non ammette errori di esecuzione, si lavora “a giornate”, proprio come avviene per l’affresco. I motivi tradizionalmente rappresentati spaziano dai disegni decorativi (come arabeschi e grottesche) a quelli architettonici, che simulano rivestimenti (bugnati), elementi strutturali (colonne, paraste, capitelli) o fregi marcapiano.

Il processo inizia su un supporto di arriccio o intonaco grezzo già asciutto. Su di esso, si stende un primo strato di intonachino, la cui composizione ideale prevede una parte di Grassello di Calce Invecchiato e due parti di polvere di marmo (oppure una parte di polvere di marmo abbinata a una parte di sabbia di fiume di granulometria omogenea). È fondamentale che questo impasto venga colorato in massa con tonalità molto decise, utilizzando terre o ossidi per ottenere il colore di fondo. Un esempio storico ci viene dal Vasari, che suggerisce l’aggiunta di cenere di paglia per ottenere un magnifico grigio. Non appena l’intonachino comincia a “tirare” – ovvero a perdere parte della sua umidità iniziale, pur rimanendo fresco – si procede con la pittura a più mani utilizzando latte di calce. Questo passaggio mira a rendere la superficie superiore di un colore bianco uniforme. Successivamente, il disegno desiderato viene trasferito sull’intonaco ancora umido attraverso la tecnica dello spolvero. A questo punto, si avvia l’operazione di “graffiatura” vera e propria. Con l’ausilio di appositi ferri a forma di uncino, si rimuove lo strato superficiale più chiaro, rivelando così l’intonaco colorato sottostante e facendo emergere il motivo decorativo.

Dormition of the Virgin Mary Church, also known as Assumption of Mary Orthodox Church, Pyrgi, Chios, Greece

Chiesa di Pyrgi, sull’isola di Chios, in Grecia, un magnifico esempio di architettura decorata con la tecnica dello sgraffito.

FASI DI LAVORAZIONE

La realizzazione di un graffito prevede diverse fasi, dalla preparazione della malta all’incisione finale.

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Decorazione a sgraffito, dettaglio

1.
Stesura della Malta di Base su intonaco (Colore di Base)


Premessa: Su un intonaco già preparato, si inizia la stesura di una serie di intonaci diversi. Il primo strato serve a rettificare la superficie e sarà il colore di contrasto del motivo decorativo.

Bagnatura con acqua: L’intonaco di base deve essere bagnato con getti a bassa pressione per idratare il supporto in modo omogeneo, garantendo una migliore presa del materiale. Si utilizzano pompe per irrorazione.

Stesura della malta: La malta di supporto, che serve a rettificare la superficie, viene stesa con uno spessore variabile da 1 a 1,5 cm. La stesura avviene con una cazzuola americana in due passate: la prima appoggiando la malta, la seconda applicando una lieve pressione in un solo senso (solitamente dall’alto verso il basso). La stesura deve essere omogenea per poter essere lisciata con una sola passata di frattazzo. Una possibile composizione della malta include 50% grassello, 50% polvere di marmo (granulometria sabbia) e acqua.

Frattazzatura: Questa operazione viene eseguita con frattazzi in legno o materiale sintetico (es. polistirolo) in una sola passata, con un movimento rotatorio combinato con uno spostamento laterale progressivo da sinistra a destra. L’operazione deve essere compiuta senza l’aggiunta di acqua, non appena la malta raggiunge un adeguato grado di durezza.

Eliminazione delle parti decoese: Utilizzando una spazzola in nylon, si eliminano i residui di sabbia incoerente portati in evidenza dalla frattazzatura.

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Decorazione a sgraffito, lavorazione

2.
Stesura della Malta di Protezione (Colore di Base)

Tempi e modalità di lavoro: Questo strato protegge l’intonaco di base e deve essere steso almeno un giorno dopo la malta di base per isolare la superficie sottostante dai pigmenti successivi.

Stesura della malta: Si applica uno strato di malta di protezione di 0,2-0,3 cm di spessore con una cazzuola americana in una sola passata per ottenere uno strato sottile. Una possibile composizione include 50% grassello, 20% polvere di marmo (granulometria sabbia), 30% polvere di marmo (granulometria polvere) e acqua.

Frattazzatura: La frattazzatura deve regolarizzare la superficie senza lisciare eccessivamente, per favorire l’adesione dello strato successivo.

Eliminazione delle parti decoese: Come nella fase precedente, si rimuove la sabbia incoerente con una spazzola in nylon.

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Palazzo Bianca Cappello, Firenze, dettaglio sgraffito

3.
Stesura del primo strato di finitura (Colore di Superficie)

Tempi e modalità di lavoro: Questo strato funge da finitura superficiale, con uno spessore ridotto per facilitare le operazioni di incisione e asportazione.

Stesura della malta: La malta colorata viene stesa con una cazzuola americana in uno spessore di 0,2÷0,3 cm. Una possibile composizione è 70% grassello, 30% polvere di marmo, pigmenti naturali e acqua.

Lisciatura: Una volta raggiunta una adeguata resistenza, la superficie viene lisciata esercitando pressione sulla lama della cazzuola e facendola scorrere in vari sensi incrociati, senza aggiunta di acqua.

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Palazzo Bianca Cappello, Firenze, dettaglio sgraffito

4.
Stesura dello strato finale (Colore di Superficie)

Questo strato ha la funzione di compattare la superficie e renderla naturalmente impermeabile.

Stesura della malta: Il grassello pigmentato viene steso a pressione in velatura con una cazzuola americana, con uno spessore di 0,1 cm, su una base rettificata. Una possibile composizione è 100% grassello, pigmenti naturali e acqua.

Lisciatura: L’operazione viene effettuata contestualmente alla stesura, con una pressione maggiore per chiudere completamente i pori.

Bagnatura: Necessaria per idratare il supporto e prevenire fessurazioni e microcavillature, può essere fatta con pennelli o pompe a pressione.

Finitura ultima del paramento: Si utilizza una spazzola morbida in nylon per eliminare i residui della bagnatura. Una maggiore velocità e pressione in questa fase possono rendere la superficie gradualmente più lucida. La pulitura a spazzola deve essere effettuata in senso orizzontale, dall’alto verso il basso

sgraffito o graffiato

Decorazione a sgraffito, dettaglio

5.
Trasferimento del disegno

In questa fase, il disegno viene preparato e trasferito sulla superficie.

Realizzazione del disegno: Il disegno (centrale o modulare) viene realizzato con un segno preciso su cartone. Il graffito gioca sul contrasto di due colori, quindi il disegno deve chiaramente indicare le zone da asportare per rivelare il colore dello strato sottostante, evitando zone troppo sottili che potrebbero rompersi durante l’incisione. Il modello deve essere forato lungo le linee del disegno con una punta di circa un millimetro di diametro per consentire il passaggio della polvere di carbone.

Calcolo della posizione del disegno: È importante stabilire la collocazione delle decorazioni, che sono generalmente correlate alle partiture architettoniche delle facciate.

Trasferimento del disegno: Posizionato il cartone e tenendolo manualmente, si procede alla battitura del disegno mediante un tampone di tela contenente polvere di carbone, fino al completo riporto del motivo decorativo.

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Decorazione a sgraffito

6.
Incisione dell’intonaco

L’incisione è la fase in cui il disegno prende forma, rivelando il colore di contrasto.

Tempi e modalità di lavoro: L’incisione deve essere effettuata in diverse fasi, partendo dall’alto verso il basso per mantenere pulito il decoro. Si tagliano le parti perimetrali di una zona e si passa allo svuotamento, tagliando le parti più sottili prima che il materiale indurisca eccessivamente. È fondamentale curare la lisciatura e l’inclinazione dei piani dell’incisione per evitare infiltrazioni di acqua piovana.

Incisione: Utilizzando attrezzi da taglio, come coltelli di diverse dimensioni, si segue il disegno tenendo la lama inclinata verso la zona da asportare e seguendo il bordo del disegno. Successivamente, le parti interne vengono asportate fino alla completa scopertura del colore dell’intonaco di base.

Rimozione delle tracce di spolvero: Completata l’incisione, le tracce residue dello spolvero vengono rimosse con un pennello inumidito. Il carbone vegetale è facilmente rimovibile.

Rettifica del fondo: Il fondo delle superfici più grandi viene rettificato con spazzole di ottone.

Palazzo Floriańska, Cracovia, decorazioni a Sgraffito
Palazzo della Carovana, Pisa, decorazioni a Sgraffito
Sgraffiti A Ono Sanpietro (BS)
Sgraffiti a Ono Sanpietro (BS)
Case a Chios, Grecia, decorazioni a Sgraffito
Castello di Praga, decorazioni a Sgraffito
Sgraffiti A Ono Sanpietro (BS)
Sgraffiti a Ono Sanpietro (BS)
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