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PASTELLONE E CANAPA
PHILIPPE STARCK REIMMAGINA IL
TEATRO ESLAVA DI MADRID

Una delle nostre recenti consulenze è stata per l’architetto e designer Philippe Starck per il suo lavoro al Teatro Eslava di Madrid. Il nostro Pastellone a calce, in una particolare miscela con la canapa, è tra i protagonisti dell’opera di re-immaginazione dello storico Teatro ed è stato utilizzato per pareti e soffitti.

Di seguito il racconto dell’operazione realizzata e del concept artistico (qui la versione originale dell’articolo e qui il comunicato stampa): buona lettura.

Il visionario creatore francese Philippe Starck è l’autore della completa riabilitazione dello storico locale di Madrid che torna in vita per celebrare la magia e la passione del Flamenco.

Il poliedrico e pluripremiato creatore ha sognato e concepito un luogo che incarna la crudezza e la passione di una delle arti più viscerali del mondo. Ha ripulito l’edificio esistente dalle varie stratificazioni accumulate nel tempo per arrivare all’essenziale, al suo cuore, al suo nucleo, a questo fuoco centrale, a questo grido primitivo che è il flamenco. Nessuna decorazione, nessun fronzolo, solo questa violenta, radicale caverna di terra rossa, rivelata dalle mille luci di fiamme magiche.

«Il Teatro Eslava è una grotta di terra rossa, illuminata da mille moderne candele. Questa privazione volontaria accoglie al suo centro il fuoco del grido primitivo che è il flamenco. Tutta la Spagna, tutta l’Andalusia, tutta la Storia concentrata in un gesto, un suono, una forza.«, dice Starck a proposito del progetto, e aggiunge: «Questa magia è protetta da un’inquadratura ipnotica, opera di Ara Starck, violenta astrazione, riflesso del dramma umano. Il Teatro Eslava è un’opera d’arte completa e monolitica a gloria eterna del flamenco.»

Ovunque, le lampade Goodnight, disegnate da Starck per Kartell, ispirate alle tradizionali candele, sembrano fluttuare negli spazi simili a grotte guidando i visitatori attraverso il Teatro Eslava come punti di riferimento magici e benevoli.

«Il flamenco viene dalla terra, quasi dal deserto; è un fuoco che ti tiene caldo e affascinato. Poiché l’emozione del flamenco è così pura, così nuda, ho dovuto fare il meno possibile, coprendo radicalmente tutto di fango rosso. La decorazione è debole rispetto alla bellezza assoluta e all’arte del flamenco. Ho creato il minimo una grotta con luci a lume di candela per accogliere il fuoco del flamenco». Ph.S

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