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SAPONE NERO
IL SEGRETO DELL’IMPERMEABILITÀ DEL TADELAKT

Cos’è il sapone nero?

Il sapone nero è un sapone naturale a base di olio d’oliva, di consistenza pastosa e odore caratteristico. Conosciuto anche come sapone marocchino o bledi, è un prodotto che affonda le sue radici nella tradizione dell’Africa occidentale, con secoli e secoli di storia di impiego.

Si fabbrica per saponificazione a caldo di olio e scarti della lavorazione delle olive, con un processo simile a quello del sapone di Marsiglia, con la differenza che per la produzione di saponi solidi, si utilizza la soda caustica, mentre per i saponi in pasta si utilizza la potassa caustica. Anticamente per la saponificazione si faceva ricorso alla lisciva, una soluzione alcalina ricavata dalla direttamente dalla cenere di legna.

Impermeabilizzare le superfici a calce con sapone

Il trattamento con sapone nero è usato nelle superfici a calce per proteggerle, renderle idrorepellenti e facili da pulire. L’acqua scivola via sotto forma di gocce, senza lasciare macchie evidenti, e lo sporco che si ferma è facilmente rimovibile.

Un po’ di chimica

I saponi molli (saponi da barba, gli shampoo ecc.) sono sali di potassio di acidi grassi organici a lunga catena carboniosa, come ad esempio l’acido stearico (C17H35COOH), l’acido palmitico (C15H31COOH), l’acido oleico (C17H33COOH) ed altri acidi monocarbossilici a lunga catena, formata da un minimo di 12 a un massimo di 18 atomi di carbonio.
In acqua, questi sali si dissociano formando due ioni: anione (negativo, con coda idrofoba e testa idrofila) e catione (positivo, potassio). Questa ambivalenza idrofobo/idrofilo consente al sapone di disciogliersi in acqua e di lavare lo sporco di grassi e oli (idrofobi) allo stesso tempo.

Quando trattiamo una superficie intonacata/finita a calce, il sapone reagisce chimicamente con questa, formando saponi di calcio. I saponi di calcio sono insolubili in acqua e decisamente tenaci.
Perché la reazione avvenga, è necessaria la presenza di calce sotto forma di idrossido: il sapone deve essere dunque applicato entro poche ore, al massimo 24, dalla stesura dell’intonaco/finitura. In questo modo lo ione potassio (K) del sapone nero è sostituito con gli ioni calcio (Ca) della calce per formare nuovi composti insolubili: saponi di calcio. Ecco un esempio:

2 C17H35COOK + Ca++   ->   (C17H35COO)2Ca + 2 K+

Successivamente, la  progressiva carbonatazione della calce ingloba sali di calcio nello strato superficiale dell’intonaco/finitura determinando idrorepellenza, senza interferire sulla diffusione del vapore acqueo (traspirabilità).

Modalità di applicazione

  • Diluito in acqua, in soluzione
    Si scioglie una parte di sapone in dieci parti d’acqua. Il metodo migliore per disperdere il sapone una acqua è mettere il sapone in un contenitore e aggiungere gradualmente acqua calda, mescolando lentamente. La soluzione si applicata a pennello o con una spugna morbida fino a rifiuto. Lasciare che la superficie assorba il prodotto e ripetere l’operazione, rimuovendo ciò con non viene assorbito con una spugna prima che secchi.
  • Tal quale, in pasta
    Si applica direttamente il sapone nero sulla superficie con una spugna morbida, come se si fa con le cere. E’ sufficiente una sola applicazione. E’ fondamentale rimuovere il materiale che non viene assorbito prima che si secchi.

Velature colorate

Con il sapone nero è possibile ottenere belle velature/patinature colorate. Per farlo si aggiunge ossidi e pigmenti minerali alla soluzione saponata. In relazione all’intensità del colore desiderato, si usano dai 10 ai 100 grammi di pigmento per ogni litro di soluzione. Applicare con un pennello a setole lunghe, attendere la penetrazione nel supporto e rimuovere l’eccesso con una spugna umida.

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