Callout piè di pagina: contenuto
Serie di articoli News

FLOS TECTORII
INVECCHIARE È UN’ARTE

Gli intonaci tradizionali, specie quelli a calce, invecchiano nobilmente. Alcuni, in particolari condizioni, sviluppano una forma di degrado a dir poco artistica: il Flos Tectorii.  

Marco Manca in una sua recente pubblicazione descrive questi fenomeni e svela i meccanismi, in parte ancora sconosciuti, che li generano.

Il Flos Tectorii è noto anche come degrado differenziale dell’intonaco conformato a rosetta o fiore di intonaco.

Questa definizione è stata coniata  nel 1968 da Franceso Saverio Brancato, che per primo notò e descrisse alcune caratteristiche lineazioni in rilievo presenti alcuni intonachi antichi, ma non solo, distribuite in maniera ritmica e, talvolta, concentrica .

Sulle dinamiche che generano questa particolare forma di degrado, sono state fatte diverse ipotesi: la vicinanza e l’esposizione alla costa marina, l’uso del frattazzo, l’attacco da parte di microorganismi. Tuttavia, nonostante numerosi studi, non esiste al momento una teoria condivisa circa la genesi dei Flos Tectorii.

Mario Manca, geofisico, suo recente libro Gli intonaci: danni, difetti e prevenzione (Maggioli Editore) sintetizza alcune cause predisponenti e scatenanti del fenomeno.

Cause predisponenti

  • Corpo di intonaco dotato elevati indici di Liquid Transport Coefficient (Suzione) e (Redistribuzione), in grado di saturare, per contatto con l’acqua piovana (ritmicamente e per periodi abbastanza lunghi), la porosità efficace presente nella matrice pietrificata;
  • Apporti diretti di soluzioni ricche in sali, con particolare riferimento ai Solfati e al Cloruro di Sodio (utilizzo di sale nell’edificio, spray marino, fisiologica presenza di sali nel supporto);
  • Persistenza di elevati tassi di umidità della matrice di intonaco;

Cause scatenanti

  • Formazione di strutture diagenetiche, di tipo precoce (con tempi a volte estremamente brevi), per modificazione dei fluidi interstiziali, con precipitazione, all’interno della porosità, di «cemento» secondario, essenzialmente carbonatico, con eventuale formazione di nuovi minerali ed eventuale creazione di porosità secondaria.

I processi che determinano la formazione di strutture diagenetiche possono essere:

  • di tipo chimico, che comprende la precipitazione di minerali (dissoluzione da acido carbonico e rideposizione del Carbonato di Calcio, derivante dal legante utilizzato nella malta, che porta alla cementazione secondaria della matrice di intonaco); la soluzione di granuli instabili (creazione di porosità secondaria); la formazione di nuovi minerali (autigenesi);
  • di tipo fisico, che comprende la compattazione esercitata all’atto dell’applicazione dell’intonaco;
  • di tipo biologico, che comprende l’attività dei batteri che si associa con i processi chimici e si attiva sia durante la diagenesi precoce.

Flos Tectorii photogallery

Pulsante torna in alto