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Serie di articoli News

STORIE DI CALCE#32:
DA FIRENZE
IL RACCONTO DELL’ARCHITETTO PIERATTINI

Con Storie di Calce raccontiamo le esperienze di clienti, appassionati e di tutti coloro che lavorano con la calce. Spunti, aneddoti e, perché no, qualche esempio delle realizzazioni possibili con i nostri materiali.

Abbiamo intervistato l’Architetto Matteo Pierattini di Officina Abitare, Studio di Architettura Sostenibile: utilizzando i nostri materiali della linea CalceCanapa, ha realizzato la ristrutturazione e riqualificazione energetica completa di un ex fienile a Firenze.

Cogliamo l’occasione per ringraziarlo tanto per la disponibilità.

Buona lettura!

Officina Abitare: chi siete e di cosa vi occupate?

Officina | Abitare è uno studio di architettura con base a Firenze fondato nel 2015 da Sara Bartolini e Matteo Pierattini. Ci occupiamo della progettazione di edifici ad alta efficienza energetica, ristrutturazioni, recuperi, risanamenti energetici e nuove costruzioni, proponendo l’uso di materiali sostenibili ed innovativi e di fonti di energia rinnovabile. Il nostro team ha una struttura multidisciplinare in grado di sviluppare tutte le tematiche del progetto dell’abitare contemporaneo, attraverso una progettazione integrata che comprende il disegno degli spazi, l’efficienza dell’involucro, il progetto degli impianti, il controllo dell’acustica, il progetto degli interni con disegno di arredi su misura, la direzione del cantiere.

Ci racconti del progetto de la Casa Rosa alla Certosa di Firenze

Casa Rosa è il risultato di una ristrutturazione e riqualificazione energetica completa di un ex fienile nei pressi della Certosa di Firenze, affacciato sull’abitato di Galluzzo. La richiesta della Committenza era quella di ristrutturare completamente gli interni migliorando la distribuzione interna ed efficientare energeticamente l’edificio. Abbiamo pertanto previsto un sistema integrato di interventi di coibentazione e di sostituzione degli impianti che hanno rivoluzionato le prestazioni energetiche della casa: abbiamo cappottato tutte le superfici murarie esterne utilizzando un materiale naturale e traspirante, isolato i solai controterra e tutta la copertura con fibra di legno e previsto il cambio completo degli infissi.
Per il cappotto esterno, abbiamo utilizzato materiali naturali compatibili con la struttura in pietra murata a calce. La scelta è caduta pertanto su pannelli di canna palustre con termointonaco in calce e canapa da applicarsi sia negli interni, che nelle pareti esterne
Questa soluzione ha inoltre permesso di ottenere, nonostante la presenza di un cappotto esterno, l’effetto dell’intonaco tipico delle case rurali toscane, caratterizzato da una superficie non uniforme e complanare. La tinteggiatura rosa, le rifiniture in pietra serena ed gli infissi in legno naturale sono stati progettati per creare un mix di elementi della tradizione declinati in chiave contemporanea.  Abbiamo scelto di utilizzare la calce anche per gli ambienti interni, in particolare per le camere da letto, dove abbiamo utilizzato tinte a calce della linea CalceLatte, privilegiando colori chiari e rilassanti, adatti all’ambiente. L’obiettivo era quello di operare un cambio radicale di materiali costruttivi e soluzioni distributive rispetto alla ristrutturazione precedente, prevedendo il ritorno alla calce, come elemento base costituente le murature e gli intonaci, e al legno come materiale degli elementi portanti dei solai. La risposta progettuale ha interessato dapprima la modifica dei prospetti esterni, in particolare delle aperture, che sono state razionalizzate e realizzate ad anta unica per garantire luce naturale di qualità e limitare i consumi elettrici; il nuovo sistema delle aperture è stato relazionato a una nuova distribuzione degli ambienti interni, con significative opere strutturali funzionali sia alla diversa forma dello spazio, sia al consolidamento strutturale. In parallelo, sono state definite una serie di opere per la riqualificazione energetica essenzialmente basate sulla definizione di un elevato livello di coibentazione dell’involucro realizzato mediante l’impiego di materiali naturali. A questo ha fatto poi seguito il progetto di un impianto in pompa di calore per la climatizzazione e la produzione di ACS, correttamente dimensionato visto la riduzione del fabbisogno energetico determinato dalle opere di coibentazione.

Perché avete scelto di utilizzare materiali naturali e perché La Banca della Calce?

La scelta di utilizzare materiali naturali è stata per noi praticamente obbligata, data la filosofia e l’approccio dello studio che propone l’uso di materiali sostenibili e innovativi per tutti i lavori in edilizia. Un approccio non solo filosofico, ma supportato da problemi tecnici e di traspirazione degli edifici che abbiamo sempre riscontrato nel caso di uso di altri materiali. In questo specifico cantiere volevamo ricreare il tradizionale intonaco delle case di campagna e i prodotti di Banca della Calce si sono rivelati perfetti per questo obiettivo. Non siamo stati lo studio da convincere a usare un certo tipo di materiali, ma noi in prima persona ci siamo rivolti a La Banca della Calce con delle richieste specifiche, una realtà che già conoscevamo, in quanto amanti e curiosi sia della canapa che della calce, e della quale apprezziamo non solo i prodotti, ma anche i servizi di supporto, accompagnamento e consulenza che offre.

Vuole aggiungere qualche considerazione o aneddoto?

Un aspetto che abbiamo apprezzato moltissimo, anche la committenza, è il fatto che utilizzando questo tipo di materiali non si producano rifiuti o comunque che siano compatibili con l’ambiente. Tutti gli scarti della lavorazione sono stati gettati nel bidone dell’organico, cosa che, con altri tipo di prodotti, sarebbe molto più complicata se non impossibile.

I PRODOTTI UTILIZZATI DA MATTEO

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