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TADELAKT
ECOLOGICO PER ECCELLENZA

Il Tadelakt è un rivestimento impermeabile naturale a base di calce di Marrakech. Spesso associato al bagno, può essere utilizzato in molteplici modi, se se ne conoscono i segreti.

Origine e storia del Tadelakt

Il Tadelakt è un rivestimento nobile a base di calce; le sue origini risalgono a secoli fa e oggi è riconosciuto nel mondo della decorazione per la sua estetica unica: il suo aspetto setoso e brillante simile al marmo, la sua composizione unica a base di calce di Marrakech e la sua applicazione che nasce da un know-how ancestrale ben custodito, lo rendono unico e inimitabile.

La parola Tadelakt deriva dalla composizione del verbo arabo dalaka – che in berbero significa massaggiare – a cui si aggiunge il prefisso kt che  indica la professione. È stato infatti scoperto migliaia di anni fa proprio dai beduini che vivevano nei ditorni di Marrakech: la città doveva approvvigionarsi d’acqua dalle montagne dell’Atlante e serviva un sistema per immagazzinarla e trasportarla in buone condizioni. Il Tadelakt, ottenuto dalla calce, ne eredita le proprietà idrorepellenti e, proprio in virtù di queste, fu utilizzato per costruire grandi condutture per trasportare l’acqua alla città e per realizzare cisterne per conservarla. È sopravvissuto ai secoli e oggi viene utilizzato principalmente come rivestimento murale in ambienti a contatto con l’acqua (bagni, hammam, saune, spa).

Ideale per il bagno, ma non solo

Grazie alla sua idrorepellenza il Tadelakt è particolarmente adatto per ambienti umidi. Inoltre, grazie al suo aspetto liscio, morbido ed elegante, sta diventando di tendenza tra architetti e interior designer di tutto il mondo, anche come rivestimento ecologico, essendo un materiale completamente naturale. Oltre all’impermeabilità, infatti, il Tadelakt ha altre proprietà molto interessanti:

  • permeabilità al vapore acqueo, che permette alle superfici di respirare e di evacuare l’umidità contenuta nelle murature
  • resistenza agli agenti atmosferici, che ne consente l’utilizzo all’esterno (in climi non soggetti al rischio di gelo)
  • proprietà termiche, che evitano la sensazione di un “muro freddo”
  • qualità antibatteriche e fungicide, tipiche della calce
  • flessibilità ed elasticità, che permettono l’adattamento a tutte le forme
  • assenza di sostanze nocive

Tutte queste caratteristiche contribuiscono al comfort, al risparmio energetico e alla tutela dell’ambiente e fanno del Tadelakt uno dei materiali protagonisti dell’edilizia ecologica.

 

La vera ‘ricetta’ del tradizionale tadelakt

L’effetto Tadelakt è diventato un fenomeno di moda, mentre la sua tecnica, che deriva da una tradizione ancestrale, è ancora scarsamente padroneggiata in Europa. Per evitare disillusioni, meglio fare attenzione a non confondere la vernice tadelakt – spesso commercializzata – con il vero Tadelakt marocchino: il risultato non sarà lo stesso e soprattutto non saranno le stesse le proprietà del materiale.

L’ingrediente principale del Tadelakt è la calce di Marrackech che viene realizzata cuocendo il calcare in forni tradizionali ad alte temperature [leggi il nostro approfondimento sulle fornaci da Tadelakt]. La roccia carbonatica di Marrakech presenta alcune particolarità: contiene infatti un po’ di argilla, silice, quarzo e altri minerali specifici della regione. Di conseguenza la cottura di questo calcare non è uniforme; se si aggiunge che i forni da calce artigianali marocchini sono talvolta lontani dal rigore industriale delle nostre fabbriche, ecco perché la calce di Marrakech contiene parti crude cariche di inerti. Si tratta quindi di una calce impura, non classificabile come aerea o idraulica, in quanto presenta caratteristiche di entrambe. La calce di Marrakech ha sia la capacità di indurire in acqua che di rivestirsi in spessori grazie a questi aggregati naturalmente presenti; la calce classica invece necessita di riempitivi a base di sabbia, polvere di marmo o pietrisco per evitare fessurazioni del rivestimento.

La tecnica

La tecnica del Tadelakt suscitò l’interesse degli occidentali negli anni ’80 quando due architetti, Élie Mouyal e Charles Boccara, la riscoprirono nei riad marocchini. Rimasero subito affascinati da questo rivestimento morbido e lucente ed è grazie a loro che l’intonaco marocchino haraggiunto Europa e Stati Uniti. Oggi è un lussuoso rivestimento apprezzato dagli architetti, che non può però essere realizzato correttamente senza un know-how tecnico che non si può improvvisare. La tecnica tradizionale è ancora scarsamente padroneggiata, se no dai maalem, maestri artigiani marocchini. Inoltre, il suo metodo non tollera il dilettantismo, perché le ripetizioni sono quasi impossibili.

L’applicazione della malta avviene in 3 fasi:

Una volta asciugato va lavorato con il sapone nero. Non deve però asciugarsi troppo velocemente: il tadelakt tradizionale ha bisogno di umidità per sviluppare la sua massima resistenza e le sue qualità secolari.

Richiede anche un po’ di manutenzione: ha bisogno di essere nutrito con il sapone nero per durare nel tempo, perciò circa due volte all’anno va trattato per ripristinarne l’impermeabilità e l’effetto lucido.

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