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Serie di articoli News

STORIE DI CALCE#16
BAGNO IN TADELAKT A BOLOGNA:
IL RACCONTO DI MARCO

Con Storie di Calce raccontiamo le esperienze di clienti, appassionati e di tutti coloro che lavorano con la calce. Spunti, aneddoti e, perché no, qualche esempio delle realizzazioni che si possono fare con i nostri materiali.

Marco ha realizzato un bellissimo bagno in Tadelakt nell’appartamento di famiglia risalente alla fine del 1800, recentemente ristrutturato. La struttura della casa non è stata volutamente stravolta; la memoria della distribuzione degli spazi è rimasta quella originale. La personalizzazione ha avuto la sua maggiore espressione nelle finiture e negli arredi. Gli ambienti sono stati realizzati in stile prevalentemente nord europeo, mentre nella zona del bagno l’impianto architettonico ha trovato una perfetta espressione con l’uso del nostro Tadelakt, l’intonaco impermeabile marocchino a base di calce: il risultato è un ambiente unico e magico.

Ringraziamo tanto Marco per aver condiviso con noi la sua esperienza.
Buona lettura!

Perché la scelta della calce e in particolare del Tadelakt?

Conoscevo già la calce e mi interessavano soprattutto le sue proprietà sanificanti e gli effetti estetici del colore, più materico e molto diverso dalle pitture sintetiche. Avevamo già intenzione di curare il bagno in modo particolare perché la riteniamo una delle stanze più importanti all’interno di una abitazione; grazie a Imperfetto Design, lo studio di architettura che ci ha seguito nei lavori di ristrutturazione, abbiamo scoperto il Tadelakt, che oltre ad avere proprietà impermeabili ed essere perfetto per le nostre esigenze, ci ha permesso di regalare a questo ambiente un’atmosfera unica

Come avete conosciuto La Banca della Calce ?

Grazie all’architetto Sabrina Giannasi, che ci ha seguito nei lavori abbiamo visitato lo showroom di La Banca della Calce dove abbiamo avuto modo di conoscere il Tadelakt e ne siamo rimasti affascinati; lo abbiamo scelto perché lo riteniamo la massima espressione della calce e, oltre alle sue proprietà idrorepellenti, unisce l’immaginario di relax e benessere tipici dell’hammam marocchino con quello gli ambienti wellness, atmosfere che gradivamo ricreare nel bagno di casa nostra.

Quali prodotti avete utilizzato e come? Quanto è durato il cantiere?

Abbiamo utilizzato il Tadelakt per finire l’intero bagno, che è composto di due ambienti, uno dedicato a me e uno a mia moglie, anche se adesso con l’arrivo di due figli questa distinzione è venuta meno 🙂 Abbiamo scelto per tutto l’ambiente lo stesso pigmento, Jasmin: un bianco caldo che è una base perfetta per le altre tonalità. In questo modo abbiamo potuto arredare i due spazi in modo diverso: per la mia parte ho preferito sanitari e mobili dai toni blu e grigi; mia moglie invece ha privilegiato il bianco/panna. I lavori di finitura del bagno sono stati eseguiti da El Mehdi Araab, maalem marocchino e collaboratore di La Banca della Calce (qualche tempo fa ci ha raccontato la sua storia di maalem del Marocco ed esperto artigiano, ndr) e sono durati all’incirca un mese.

Come vi trovate con il Tadelakt?

È perfettamente impermeabile e idrorepellente, oltre ad essere esteticamente molto particolare: le piccole imperfezioni visibili (puntini e crepe) ne costituiscono la bellezza e la prova evidente che si tratta di un’opera artigianale unica; inoltre, la finitura non ha mai dato nessun tipo di problema. La cosa più sorprendente però è l’atmosfera che crea: bagnato ha un effetto unico, è un continuum con l’acqua, è come trovarsi avvolti dentro ad un unico pezzo. Quando ci facciamo la doccia, il Tadelakt trasforma il bagno in un hamman: il vapore acqueo si ferma sulla pareti e sul soffitto, regalandoci un effetto meraviglioso che abbiamo deciso di esaltare con dei faretti come quelli che si usano nei centri benessere.

Che sensazioni vi trasmette?

A differenza delle piastrelle che danno la sensazione di divisione, non fosse altro per le fughe che le separano l’una dall’altra, il Tadelakt è continuo, avvolgente, ininterrotto: dà unitarietà alla stanza e benessere visivo, consolidando i due bagni in un unico spazio. Per la nostra casa è stato il giusto completamento. Abbiamo passato mesi, prima dell’inizio dei lavori, insieme all’architetto Giannasi, gli arredi, le finiture, i toni perfetti. Tutto è frutto di un’attenta e precisa ricerca, motivo per cui la finitura del bagno non poteva avere uno spessore diverso da quello che abbiamo dato attraverso il Tadelakt.

C’è qualche ulteriore aspetto che volete mettere in luce?

Io mia moglie abbiamo partecipato attivamente all’intera ristrutturazione della casa, una villa bolognese di fine ‘800: è stata per noi un’enorme soddisfazione realizzarla, ovviamente con l’aiuto dell’architetto Giannasi e degli artigiani che ci hanno accompagnato in questa avventura. Ogni cosa è curata nei particolari e ogni maestranza coinvolta (falegnami, muratori, posatori) ha dato il suo contributo per creare un ambiente coerente, seppur diverso nelle singole componenti.

Il bagno in particolare costituisce un ambiente a sé stante. Vi si accede da una porta a scomparsa ed è dato dall’incastro di due L rovesciate che costituiscono un cubo, al centro del quale c’è la doccia, l’elemento più bello e particolare: rivestita in Tadelakt, chiusa con dei vetri molto alti (i soffitti, essendo una casa antica, raggiungono i 4-4,5 metri di altezza), arricchita da un faretto a led nello spigolo in alto, che la illumina indipendentemente dal resto, e da un soffione volutamente elevato, che fa cadere l’acqua come fosse pioggia.

La presenza poi di affreschi originari degli anni ’40 raffiguranti scene e decori del mondo greco antico, uniti all’estetica del Tadelakt, possono rimandare ad un’atmosfera vagamente Mediterranea, sicuramente unica.

Bagno In Tadelakt - Foto Panoramica

[foto di Marco Belvederi]

I PRODOTTI UTILIZZATI PER REALIZZARE IL BAGNO IN TADELAKT

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